Messier 33 (NGC 598) è comunemente nota come la galassia del Triangolo. Appena visibile ad occhio nudo sotto cieli molto bui come quelli di montagna, questa galassia a spirale è la terza galassia più grande del Gruppo Locale, dopo la Galassia di Andromeda (M 31) e la nostra Via Lattea.
La Galassia del Triangolo fu probabilmente scoperta da Giovanni Batista Hodierna prima del 1654, che potrebbe averla accorpata insieme all’ammasso aperto NGC 752. La galassia fu riscoperta in modo indipendente da Charles Messier nel 1764, che la catalogò come M 33. La galassia non fu notata da nessun osservatore prima dell’avvento del telescopio, il che non sorprende: data la sua estrema debolezza, è difficile puntarla a meno che non si sappia già della sua esistenza e dove andarla a cercare.
William Herschel osservò M 33 nel 1784 e la catalogò come H V.17. Herschel catalogò anche la regione di formazione stellare più luminosa e più grande della galassia separatamente come H III.150. Messier 33 fu tra le prime “nebulose a spirale” identificate da William Parsons, Terzo Conte di Rosse. Fu anche tra le prime “nebulose” simili identificate come una galassia separata. Edwin Hubble pubblicò uno studio fondamentale nel 1926, usando stelle variabili Cefeidi trovate in M 33 per dimostrare che doveva trovarsi ben oltre la Via Lattea.
Messier 33 viene talvolta chiamata in modo informale “Galassia Girandola”, un nome che viene più spesso usato per riferirsi a M 101 nell’Orsa Maggiore. La Galassia del Triangolo è stata menzionata nell’episodio 6 della prima stagione di Star Trek: The Next Generation “Dove nessuno è mai giunto prima” come la galassia verso cui viaggia la USS Enterprise quando un apparente malfunzionamento aumenta la velocità del suo motore di curvatura.
Per l’osservatore dilettante, la Galassia Triangolo può essere vista ad occhio nudo in condizioni eccezionalmente buone, rendendola l’oggetto più distante visibile senza ausilio ottico. La sua visibilità è fortemente influenzata anche da piccole quantità di inquinamento luminoso, che la rende uno degli oggetti critici della scala del cielo buio di Bortle.
I visualisti possono confondere M 33 con NGC 752, un ammasso aperto vicino più luminoso della Galassia Triangolo. M 33 è eccezionale in un buon binocolo, ma la sua magnitudine totale di 5,7 è distribuita su un’area di 70′ x 45′ – quasi quanto quattro lune piene! – rendendo la sua luminosità superficiale estremamente bassa. Pertanto, i bassi ingrandimenti sono i migliori per osservare questo oggetto.
In un modesto telescopio, sotto cieli molto bui, si possono intuire vagamente i suoi bracci a spirale, pieni di grumi e nodi luminosi. Il più brillante di questi, NGC 604 (William Herschel’s H III.150), è situato nella parte nord-orientale della galassia. Diversi altri nodi nei bracci a spirale di M 33 hanno anche i loro numeri NGC: NGC 588, 592, 595 e NGC 603; altri invece fanno parte del catalogo IC: IC 131, 132, 133, 134, 135, 136, 137, 139-40, 142 e 143.
Osservatori con grandi telescopi (apertura maggiore di 16″) possono provare a rintracciare alcuni degli ammassi globulari di M 33. M 33 è anche un obiettivo gratificante per gli astrofotografi.
Sono state utilizzate almeno tre tecniche per misurare la distanza di M 33. Le fonti più vecchie indicano una distanza dalla Terra di 2,3 – 2,4 milioni di anni luce, ma uno studio del 2004 basato su osservazioni di variabili Cefeidi ha rivisto questa distanza a 2,9 milioni di anni luce. Nel 2006, la scoperta di una variabile a eclisse nella Galassia del Triangolo ha permesso di stimare una distanza di 3,1 milioni di anni luce.
A questa distanza, il diametro angolare apparente di M 33 corrisponde a un diametro reale di circa 50000 o 60000 anni luce, circa la metà delle dimensioni della Via Lattea. Si stima che M 33 contenga da 10 a 40 miliardi di masse solari e che possa ospitare da 30 a 40 miliardi di stelle, rispetto ai 200 – 400 miliardi della Via Lattea e di Andromeda.
M 33 ospita una delle più grandi regioni H II conosciute. NGC 604 ha un diametro di quasi 1500 anni luce e contiene almeno 200 stelle calde di nuova formazione con masse tra 15 e 60 masse solari. La galassia Triangolo è una spirale Sc “tardiva” di tipo, i cui bracci presentano numerose regioni rossastre H II (incluso NGC 604), nonché addensamenti bluastri di giovani stelle.
Dentro M 33 sono state scoperte più di 112 stelle variabili, tra cui 4 novae e circa 25 Cefeidi. Nel 2007 un buco nero di circa 15,7 volte la massa del Sole è stato rilevato nella galassia utilizzando i dati del Chandra X-Ray Observatory. Il buco nero, chiamato M 33 X-7, orbita attorno a una stella compagna che eclissa ogni 3,5 giorni.
M 33 si sta avvicinando al nostro Sistema Solare a 182 km/s. Correggendo tale velocità per il nostro movimento attorno al centro galattico della Via Lattea, M 33 si sta avvicinando alla nostra galassia a 24 km/s, il che significa che M 33 si sta muovendo verso M 31. In effetti, la galassia Triangolo può essere una compagna remota ma connessa gravitazionalmente di Andromeda. La Galassia Nana dei Pesci (LGS 3), una delle galassie più piccole del Gruppo Locale, è probabilmente un satellite di M 33.
Saint-Barthelemy (AO), 29 dicembre 2024
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