In questa astrofoto ho ripreso gli ammassi aperti M 35, quasi al centro e formato da stelle azzurrine, e NGC 2158, subito in alto a destra e formato da stelle gialle, il che implica che è più vecchio rispetto a M 35. A sinistra di M 35, nei pressi della stella 5 Geminorum, il debole bagliore giallastro è la cometa 67P/ Churyumov – Gerasimenko.
M 35 e NGC 2158 si trovano entrambi nei Gemelli.
M 35, lontano 2800 anni luce e con un diametro reale di 24 anni luce, ha un’età di circa 100 milioni di anni e contiene alcune stelle giganti gialle e arancioni post sequenza principale di classe spettrale G e K. La sua stella di sequenza principale più calda è di classe spettrale B3.
NGC 2158, molto più piccolo di M 35, si trova a 26′ di distanza, verso sud-ovest. È più piccolo (5′ di diametro) e più debole di M 35 perchè è molto più lontano: si trova a 16500 anni luce, più o meno una distanza 6 volte maggiore di quella di M 35!
La cometa 67P venne scoperta nel 1969 dagli astronomi sovietici Klim Ivanovic Churyumov e Svetlana Ivanovna Gerasimenko, da cui prende il nome.
La cometa attualmente ha un periodo orbitale di 6,45 anni e un semiasse maggiore di 3,463 UA, ed è una delle numerose comete della famiglia di Giove con periodi orbitali inferiori a 20 anni e basse inclinazioni orbitali.
Questa cometa è diventata famosa pochi anni fa per essere diventata la meta della missione Rosetta dell’Agenzia Spaziale Europea.
Lanciata il 2 marzo 2004, la navicella Rosetta si incontrò con la cometa 67P/ il 6 agosto 2014 e si inserì in orbita attorno ad essa il 10 settembre 2014. Il modulo di discesa di Rosetta, Philae, atterrato sulla sua superficie il 12 novembre 2014, diventò la prima sonda ad atterrare sul nucleo di una cometa. Il contatto venne perso il 15 novembre 2014 a causa di caduta di potenza della batteria, ma venne poi ristabilito il 14 giugno 2015.
Le immagini scattate da Rosetta hanno mostrato che il nucleo della 67P/ ha una forma irregolare con due lobi distinti, dimensioni di circa 3,5 km x 4 km e un periodo di rotazione di circa 12,4 ore.
Rosetta ha stabilito che la composizione del vapore acqueo della 67P/ è sostanzialmente diversa da quella presente sulla Terra. L’acqua della cometa ha il triplo del rapporto deuterio – idrogeno rispetto all’acqua terrestre: questo rende improbabile che l’acqua della Terra abbia avuto origine da comete tipo la 67P/.
Rosetta ha anche rilevato per la prima volta su una cometa ossigeno molecolare, il gas più abbondante nella tenue atmosfera cometaria dopo il vapore acqueo, il monossido di carbonio e l’anidride carbonica.
17 ottobre 2021
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