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Sabato 13 gennaio 2018 sono stata a Milano con alcuni amici per visitare la mostra “NASA, a human adventure” che ripercorre la storia dell’ente spaziale statunitense attraverso l’esposizione di diversi modelli e riproduzioni in scala di molti dei razzi che hanno fatto la storia dell’esplorazione spaziale umana.
Dopo un breve video celebrativo della NASA con molte immagini di lanci di razzi, abbiamo attraversato una fedele riproduzione del ponte di accesso al Saturn V della mitica rampa di lancio LC – 39A, da cui sono partite tutte le missioni lunari del programma Apollo. Che emozione ricalcare i passi degli astronauti lunari! Alla fine del ponte ci siamo ritrovati in un ambiente circolare in perfetto stile steampunk dedicato ai primi sognatori dello spazio, da Ray Bradbury, l’autore di Cronache Marziane a Robert McCall, un artista di space art, passando per alcuni spezzoni video del film di Georges Melies Viaggio nella Luna: già a cavallo tra ‘800 e ‘900 si provava ad immaginare come sarebbe stato viaggiare nello spazio. Fa un certo effetto pensare che molto di quello raccontato nei loro romanzi o film è poi accaduto per davvero…
Entriamo poi nel grande capannone dove sono custoditi i modelli dei razzi: il nostro sguardo è subito catturato dalla riproduzione in scala 1:10 del Saturn V, e devo dire che già così fa una certa impressione, chissà quello vero! Con Luisa stimiamo ad occhio che il diametro del vero Saturn V potrebbe essere uguale all’altezza del capannone che ospita la mostra.
Ma non bisogna lasciarsi distrarre dalla magnificenza del Saturno V perchè sono presenti molti altri oggetti interessanti, come una serie di gadget per i bambini a tema missioni Apollo: spettacolari il pigiama, su cui sono riprodotti tanti disegnini delle navicelle Apollo, e il flipper spaziale.
Sopra le nostre teste fa bella mostra di sè una riproduzione dello Sputnik 1 in scala 1:1, il primo satellite mai lanciato nello spazio.
Ma uno dei pezzi forti della mostra è la riproduzione a grandezza naturale della sezione anteriore dello Space Shuttle Atlantis! Attraverso degli oblò è possibile curiosare all’interno del ponte inferiore dell’astronave, mentre attraverso una scala di metallo si può accedere al ponte superiore dove si trova la cabina di pilotaggio. Naturalmente non abbiamo resistito alla tentazione di scattarci parecchie foto, ci sentivamo proprio come dei bambini nel paese dei balocchi!
Da provare anche il G-Force Astronaut Trainer, un simulatore dell’accelerazione a 9 g (cioè 9 volte la forza di gravità) a cui sono sottoposti gli astronauti durante il lancio; per evitare nausee e svenimenti però gli organizzatori della mostra hanno preferito attestarsi sui 2 g, del resto (purtroppo) non siamo astronauti…
In conlusione: se siete appassionati di spazio e astronomia, vi consiglio vivamente di fare un salto a Milano per visitare questa mostra, c’è tempo fino al 4 marzo. Ne vale veramente la pena.