Sabato 22 luglio ho partecipato alla decima edizione dello star party del Monferrato, che si è tenuta presso l’Osservatorio Astronomico Pubblico di Odalengo Piccolo. Arrivata lì in tarda mattinata, ho dato una mano agli amici astrofili Paolo e Martino per montare due gazebo nuovi (i precedenti sono stati distrutti da un forte temporale). Oltre agli amici, ho trovato anche un gran caldo. Dopo aver montato la tenda nel boschetto adiacente l’osservatorio e il (meritato) pranzo, alle 14.30 è stato ufficialmente aperto lo star party, come da programma.
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I primi astrofili hanno iniziato ad arrivare circa due ore dopo, e subito è stata gara ad accaparrarsi i posti migliori per piazzare il telescopio; il gran caldo però ha rallentato parecchio queste operazioni, e ci abbiamo impiegato il doppio del tempo per fare una cosa che normalmente ne richiede la metà: persino percorrere la lieve salita dal cancello all’osservatorio è stata ardua impresa…
Verso le 17:30 sono arrivati anche Giuliano e Carlo di Tecnosky con il magnifico binocolo Ibis 100 HD e la montatura a moto armonico Crux 170 su cui era montato il rifrattore Tenosky 102. Nel frattempo i posti disponibili nel piazzale di fronte all’osservatorio si sono esauriti rapidamente, ma fortunatamente tutto si è risolto nel più tranquillo dei modi e non ci sono state risse tra astrofili. Meno male… tra gli altri, i miei “vicini” di telescopi erano Paolo e Claudia con i rispettivi strumenti: assieme alla sottoscritta, uno sparuto ma agguerrito gruppetto di visualisti contro l’immenso esercito degli astrofotografi.
Alle 20:30 c’è stata la premiazione del concorso di astrofotografia dello Skymeeting dello scorso 27 maggio, questi i primi tre classificati con i relativi soggetti astrofotografati:
1° posto: Flavio Simeone M 13
2° posto: Marco Favuzzi NGC 7000 Nebulosa Nord America
3° posto: Paolo Cascone M 81 e M 82
Davvero delle splendide immagini, a me personalmente quella che è piaciuta di più è stata la Nord America di Marco, ottenuta con una Canon EOS 70 D non modificata!
E dopo la premiazione è arrivato il momento della cena a buffet, in cui ognuno ha portato qualcosa; anche io ho contribuito con una torta al cioccolato preparata da mia mamma. Avete presente l’effetto cavalletta? Quello che attira in modo incontrollato orde di esseri umani affamati, astrofili in questo caso, verso la zona buffet, allo stesso modo in cui l’attrazione gravitazionale ci tiene con i piedi incollati per terra? Be’, è quello che è successo sotto ai gazebo vicini all’osservatorio: nonostante le richieste mie, di Claudia e Valentina di aspettare dieci minuti che fosse tutto pronto, non c’è stato nulla da fare: il 95% dei cibi presenti è stato spazzolato in meno di un’ora, e della torta di cioccolato alla fine rimanevano solamente le briciole. Anche le zanzare hanno iniziato a mangiare a volontà, noi poveri astrofili però, e ad un certo punto ho dovuto correre a mettermi i pantaloni lunghi. L’Autan è stato uno dei prodotti più gettonati in assoluto della serata.
Tra molte zanzare, chiacchiere e risate il cielo è diventato buio; verso le 22.30 c’è stato un fuggi fuggi generale di astrofili dalla zona buffet a quella telescopi: che bello, finalmente potevano osservare il pianeta Giove! Che però non è stato un gran vedere, a causa del seeing non buono dovuto alla presenza di dense foschie all’orizzonte sud ovest; nonostante questo le bande equatoriali erano ben osservabili. Poco dopo ci siamo rifatti gli occhi con Saturno, che ci ha offerto una visione decisamente migliore: a tratti, era intuibile addirittura la Divisione Cassini. Ma una brutta sorpresa era in agguato per noi: le nubi, dapprima presenti come lievi veli, sono diventate sempre più dense fino a coprire porzioni di cielo sempre più ampie di cielo. Gli amici astrofotografi hanno iniziato a imprecare perchè non riuscivano a trovare la stella guida, oppure, se la trovavano, scompariva subito dietro le nuvole. A breve però sono stati seguiti a ruota anche dai visualisti: e vai, Cassiopea è libera, andiamo a guardare gli ammassi aperti che ci sono lì. Il tempo di puntare il telescopio, e Cassiopea…puf…non c’è più! Va bè, pazienza, andiamo nella Lira, forse ce la facciamo ancora. E che cavolo…nuvole anche lì, nuvole dappertutto! Tra una nuvola e un accidente al meteo, qualcosina sono comunque riuscita ad osservare col Newton 200 f/5:
M 13 ammasso globulare in Ercole, visto anche col binocolone
M 27 nebulosa planetaria nella Volpetta, vista solo col binocolone
M 57 nebulosa planetaria nella Lira
M 11 ammasso aperto nello Scudo
M 71 ammasso aperto nella Freccia, visto solo col binocolone a seguito di richiesta di conferma che fosse proprio lui da parte di Carlo
NGC 457 ammasso aperto in Cassiopea, noto come il Gufo o la Civetta per via della caratteristica disposizione delle sue stelle
NGC 436 ammasso aperto in Cassiopea, proprio al limite delle possibilità osservative del mio Newton
Purtroppo verso mezzanotte e mezza il cielo si è coperto del tutto, e le uniche stelle visibili erano quelle del Triangolo Estivo, poi neanche più quelle. Altro fuggi fuggi generale di astrofili: stavolta però dal campo di osservazione alle macchine, molti sono ritornati a casa, tranne Alessandro, Fabrizio, Valentina, Davide, Martino e la sottoscritta. Ci siamo fermati a chiacchierare ancora per un bel pò, sedendoci di fronte all’osservatorio. Verso le 2 di notte il cielo si è inaspettatamente aperto, permettendoci di godere di una magnifica stellata: ci tocca rimontare tutto? Oh no…questo dubbio è stato fugato dopo un’oretta da una nuova e stavolta definitiva chiusura del cielo, che non ha lasciato scampo. A questo punto, ci è toccato andare a dormire…
Il mattino dopo Alessandro e Davide sono rientrati a casa, e nel pomeriggio è toccato anche a noi, ultimi irriducibili dello star party. Pazienza, il meteo non ha collaborato, ma le risate tra noi astrofili, un’ottima compagnia di amici con cui condividere la stessa passione per l’astronomia e la fondamentale g-astronomia sono state impagabili.