L’ultima volta che sono stata ad Alpette risale all’ormai lontano 2006: in tale occasione, e cioè una serata astronomica pubblica organizzata presso il locale osservatorio astronomico, feci da assistente al dott. Walter Ferreri, astronomo dell’Osservatorio Astrofisico di Torino. Poi, tra una cosa e l’altra, da allora non sono più riuscita a mettere piede ad Alpette.

Circa due settimane fa ho letto, per puro caso, un post sulla pagina Facebook degli Amici del Polo Astronomico, l’attuale associazione di astrofili che gestisce l’osservatorio astronomico e il planetario, che diceva dell’imminente  VI star party fissato per sabato 17 e domenica 18 giugno:

Quale migliore occasione di uno star party per ritornare ad Alpette, e scappare via per qualche ora dal caldo afoso e opprimente che faceva in quei giorni a Torino? Detto fatto: venerdì sera carico la macchina, riempiendola di telescopi e molte altre cose utili per uno star party, e parto sabato nel primo pomeriggio. Dopo un’ora e mezza circa e molte curve finalmente arrivo ad Alpette.

Alpette è un piccolo paesino a 51 km a nord da Torino, a 957 m s. l. m. Noto come località di villeggiatura estiva, dal 1972 ospita anche un piccolo osservatorio astronomico, voluto dal parroco Don Giovanni Capace, che inizialmente era sul tetto della casa parrocchiale, dove vi rimarrà fino al 1987, anno in cui verrà trasferito in cima all’edificio comunale, dove si trova tutt’ora.

L’osservatorio astronomico presenta una strumentazione di tutto rispetto: sotto la cupola metallica da 5,5 m di diametro, troneggia un bel telescopio Rirchey-Chretien con apertura di 60 cm f/8, affiancato da un telescopio rifrattore apocromatico da 12 cm con lunghezza focale di 1 m.

L’RC da 60 cm dell’Osservatorio Astronomico di Alpette

Ad Alpette trovo ad accogliermi un Sole splendente e alcuni astrofili dell’associazione; alcuni telescopi fanno già bella mostra di sè. Anche se il Sole è ancora alto, non perdo tempo, inizio subito a montare anche i miei strumenti: il Newton 200 f/5, che ormai mi accompagna da 13 anni, e il telescopio solare Lunt LS-35 H-alfa, anche esso già con quasi 7 anni di servizio alle spalle. Tra un contrappeso, un’ottica e una fotografia ho il piacere di scambiare due chiacchiere con alcuni degli Amici del Polo astronomico, tra cui Davide, Luca ed Ernesto; ci sono anche altri astrofili appartenenti all’Associazione Segusina Astrofili e Luigi, un astrofilo alle prime armi.

Approfitto delle lunghe ore che ci separano dal tramonto anche per visitare il planetario, dove non ero mai stata: inaugurato nel 2010, ha una cupola di 8 m di diametro e 54 posti a sedere. Il filmato che ci viene proposto è un affascinante viaggio nel cosmo: partiti dalla Terra, grazie alla fantasia e alle bellissime immagini che man mano vengono proiettate, ci troviamo a viaggiare sempre più lontano nello spazio: dopo aver attraversato il Sistema Solare, ci spingiamo verso lo spazio profondo, fino a raggiungere alcune lontane galassie. Dopo questa proiezione, Ernesto ci insegna a riconoscere la stella Polare proiettando una riproduzione della mappa del cielo che sarebbe stato visibile quella stessa sera. In realtà già sapevo trovare la stella Polare, ma si sa mai, un ripasso fa sempre bene, nel caso un meteorite mi cadesse sulla testa privandomi della memoria…

Io e Davide ne approfittamo per mostrare il Sole ai curiosi che passano di lì attraverso i nostri telescopi solari: il suo strumento è il Lunt LS-60 H-alfa, di cui posso apprezzare il maggiore potere risolutivo, grazie a cui diventa possibile scorgere dettagli molto fini. Visto che abbiamo ancora molto tempo, ne approfittiamo anche per effettuare alcune riprese solari, le mie sono disponibili qui. Devo dire che la piccola telecamera QHY5-II-M mi sta regalando grandi soddisfazioni, anche se è da pochissimo che mi sono avvicinata all’astrofotografia. Con sorpresa (l’attività solare sta scendendo lentamente verso il minimo) scorgiamo un paio di macchie con ombra e penombra, di forma quasi circolare, e altre molto più piccole, senza la penombra attorno.

Tra molte chiacchierate, arriva l’ora di cena: andiamo in un bar ristorante a 5 minuti a piedi dall’osservatorio, e lì, tra un piatto e l’altro, salta fuori che gli astrofili di Susa hanno problemi con due fari che puntano, guarda caso, proprio verso la loro sede sociale, presso il Castello della Contessa Adelaide, e sono piuttosto fastidiosi per le osservazioni astronomiche. Accidenti, che seccatura…come eliminare questo fastidioso disturbo luminoso? Ci siamo sbizzarriti con le ipotesi più disparate, che comprendevano lanci di oggetti contundenti con le fionde, taglio dei cavi di alimentazione, sommosse popolari da parte degli astrofili, un nuovo regolamento dell’illuminazione pubblica etc. Alla fine però non siamo giunti ad una decisione univoca.

Finalmente il cielo diventa buio, la piccola piazza dietro l’osservatorio si riempie di famiglie con bambini e curiosi desiderosi di osservare il cielo: si parte! Noi astrofili siamo in posizione a fianco dei nostri telescopi, pronti a mostrare le meraviglie dell’universo a chi lo desidera. Iniziamo a puntare Giove, che splende verso sud – est, all’interno della costellazione della Vergine.  Il gigante gassoso suscita subito l’entusiasmo dei più piccoli, che, nonostante tutto, sono anche abbastanza disciplinati, visto che non si appendono alla Tarzan al portaoculari del telescopio, meno male. Ma Giove cattura anche l’attenzione dei più grandi: grazie al seeing piuttosto buono, oltre alle bande equatoriali, è possibile scorgere anche alcune bande polari più tenui e addirittura la Grande Macchia Rossa, una gigantesca tempesta dell’atmosfera gioviana grande circa 2,5 volte la Terra!

Cliccare sull’immagine sottostante per vedere le foto dello star party

Nel frattempo, le attività fervono anche in osservatorio: vedo gruppi molto numerosi salire in cupola per accostare l’occhio al telescopio, per molti di loro è la prima volta che osservano attraversano il telescopio, e tutti ne sono estremamente soddisfatti!

In piazza continuiamo imperterriti a mostrare Giove, ma verso le 23:30 sorge anche Saturno, che regala sempre grandi soddisfazioni per via del suo maestoso sistema di anelli: stasera è visibile anche la Divisione Cassini, grazie al seeing buono. Visto che ho piazzato il mio telescopio in una posizione un poco infelice, quasi sotto il tetto di una casa, devo aspettare ancora una mezzoretta prima di poter osservare a mia volta Saturno e di poterlo mostrare anche agli altri. Ad un certo punto passa di lì anche Walter Ferreri, che umilmente mi chiede di poter osservare Giove attraverso il mio telescopio.

Verso mezzanotte, quando molte persone vanno via, noi astrofili possiamo finalmente osservare qualche oggetto di profondo cielo. Il cielo è molto limpido, e mi sembra doveroso puntare subito M 13, quasi allo zenith, che grazie all’oculare Tecnosky da 13 mm di focale appare in tutto il suo splendore. Che meraviglia, avevo proprio voglia di rifarmi gli occhi con quello spolverio di stelle che nitidissime fanno bella mostra di sè nell’oculare. Nel corso della serata finiscono all’interno del tubo anche altri oggetti deep – sky: 

M 27 nebulosa planetaria nella Volpetta

M 57 nebulosa planetaria nella Lira

M 71 ammasso globulare nella Freccia

Cr 399 asterismo noto anche come Gruccia o Attaccapanni, per la caratteristica figura formata dalle stelle che lo compongono; si trova nella Volpetta

M 56 ammasso globulare nella Lira

M 4, M 80 ammassi globulari  nello Scorpione

IC 4665 ammasso aperto in Ofiuco

M 52, NGC 7789, NGC 457 ammassi aperti in Cassiopea

M 108 galassia nell’Orsa Maggiore

M 11 ammasso aperto nello Scudo

Alle 23:30 faccio salgo in osservatorio assieme agli altri astrofili per osservare Saturno ed M 13, e ne approfitto anche per fare un giro sul balcone che gira tutto attorno alla cupola e qualche foto, dopodichè ritorno in piazza con l’idea di continuare ad osservare.

Purtroppo, verso le 2:00, arrivano dei pesanti veli, che si diffondono in tutto il cielo impedendoci di osservare: accidenti, ma proprio ora che ho il Velo del Cigno in posizione ottimale? Che grande scocciatura… a malincuore molti di noi sono costretti a smontare gli strumenti e ad andare a dormire. Pazienza, siamo comunque soddisfatti della serata.

La mattina dopo, un pò assonnati nonostante le decine di caffè, siamo pronti per le 10 per far osservare il Sole attraverso i telescopi solari ai curiosi. Wow che meraviglia! Oggi sulla nostra stella compaiono diverse belle protuberanze, che ieri non erano visibili. Presi dall’entusiasmo, io e Davide tentiamo qualche scatto veloce al volo per immortalarle, ecco qui le mie.

Assorti come siamo nelle riprese e nelle osservazioni solari, quasi ci dimentichiamo di pranzare, ma arriva un nuovo fronte nuvoloso che ci costringe a smontare gli strumenti, che si dissolverà parzialmente nel pomeriggio. Dopo pranzo mi fermo a chiacchierare con gli astrofili, e infine saliamo un’ultima volta in osservatorio per osservare il Sole, stavolta attraverso il rifrattore apocromatico da 12 cm montato in parallelo al grande Ritchey-Chretien e filtrato attraverso un filtro in Astrosolar: ecco due belle macchie, con tanto di penombra e filamenti! Peccato però che il seeing non è favorevole, l’immagine ribolle tutta.

A questo punto purtroppo giunge il momento di ritornare nella calda Torino, non ne ho mica voglia. Sono però contenta di aver partecipato allo star party di Alpette e soprattutto di aver incontrato tante altre persone che, come me, hanno preso il virus dell’astronomia e non sono più riuscite a liberarsene e che spero di incontrare di nuovo magari in occasione della VII edizione dello star party di Alpette, o prima!

Per saperne di più sull’Osservatorio Astronomico di Alpette:

http://www.osservatorioalpette.it/

http://www.comune.alpette.to.it/index.php?option=com_content&view=article&id=455&Itemid=42

http://polo-astronomico-di-alpette-star-party-2017.webnode.it/

http://polo-astronomico-di-alpette-star-party-2017.webnode.it/polo-astronomico-don-giovanni-capace/

https://www.facebook.com/Amici-Del-Polo-Astronomico-136256447000989