Nonostante le previsioni meteo poco incoraggianti, ho deciso lo stesso di andare il 14, 15 e 16 aprile 2017 a Saint Barthelemy, Valle d’Aosta, per osservare. Il meteo alquanto incerto è testimoniato dalla seguente fotografia, ripresa da Venoz, poco sopra l’osservatorio astronomico:
“Pazienza” ho pensato “se non potrò osservare scambierò due chiacchiere con gli amici”. E così è stato: nel pomeriggio tardi di venerdì sono arrivati Piero e Patrizia, Carlo e Monica Sarzi e Carlo Rocchi. Sabato ci ha raggiunto anche Stefano Cademartori. Ci siamo sistemati nelle piazzole per gli astrofili dietro l’osservatorio, e abbiamo iniziato a montare gli strumenti: meglio essere pronti, magari il cielo più tardi si schiarisce e qualcosa si riesce a fare. Verso le 19.30 il cielo, anzichè schiarirsi, il cielo si è coperto ancora un pò e sono addirittura venute giù due gocce di pioggia: per sicurezza ho smontato l’ottica del mio Newton 200 f/5 e l’ho portata in macchina. Fortunatamente poco dopo le 20 il cielo si è schiarito e non appena ha fatto buio abbiamo potuto iniziare la sessione di osservazioni. Il cielo però non è diventato completamente sereno, ma era caratterizzato dal continuo passaggio di veli più o meno densi. Nonostante questo, siamo comunque riusciti ad osservare qualche oggetto visualmente attraverso il mio telescopio Newton 200 f/5:
M 101, M 81, M 82, NGC 3077 galassie nell’Orsa Maggiore
M 3 ammasso globulare nei Cani da Caccia
M 65, M 66, NGC 3628 il tripletto di galassie del Leone noto come “Il Clown”
M 105, M 95, M96, NGC 3384 galassie sotto la pancia del Leone
M 51, NGC 5195, M 63 galassie nei Cani da Caccia
Giove e i satelliti medicei: purtroppo non era la serata giusta a causa del vento: per cui il seeing lasciava piuttosto a desiderare.
NGC 2903 galassia appena sotto il muso del Leone
Per concludere in bellezza la serata (più o meno verso l’1.00 di notte) abbiamo provato ad osservare la cometa 41P/ Tuttle – Giacobini – Kresak: nonostante le effemeridi la dessero di magnitudine 6,7 trovarla è stata un’impresa tutt’altro che banale a causa della presenza di veli piuttosto spessi e della non ottimale collimazione del Newton. La cometa non mostrava una coda, ma la sua chioma ci è apparsa di forma ovale. Mentre grazie al collimatore laser di Stefano ho risolto il problema della collimazione, per il meteo non c’è stato nulla da fare ed è per questo che verso l’1.30 abbiamo smontato gli strumenti e siamo andati a dormire.
La notte seguente, quella tra sabato e domenica, è stata piuttosto impegnativa a causa del continuo passaggio di veli piuttosto spessi: saltando letteralmente tra una stella e l’altra in una corsa contro il tempo per arrivare prima delle nuvole (che spesso arrivavano prima della povera autrice di queste pagine), siamo comunque riusciti ad osservare qualcosina:
M 35, NGC 2158 ammassi aperti nei Gemelli
M 37, M 36, M 38, NGC 1907 ammassi aperti in Auriga
NGC 3384, M 105, M96, M 65, M 66, NGC 3628 galassie nel Leone: già osservate la sera precedente, ma tant’è… visto il meteo non potevamo certo fare gli schizzinosi!
NGC 4559, NGC 4565 galassie nella Chioma di Berenice
M 104, NGC 4697, NGC 5746 galassie nella Vergine
NGC 4038, NGC 4039 galassie nel Corvo: si tratta delle famose Antenne, riprese anche dal Telescopio Spaziale Hubble
NGC 4361 nebulosa planetaria nel Corvo
Giove
NGC 5634 ammasso globulare nella Vergine
M 13 ammasso globulare in Ercole
Purtroppo, verso l’1.30 anche l’ultima porzione di cielo ancora sereno è stata irrimediabilmente coperta dalle nuvole, e non c’è stato più nulla da fare. Purtroppo neanche gli amici astrofotografi sono riusciti a compiere tutte le osservazioni che desideravano, per cui, a malincuore, abbiamo dovuto smontare i telescopi e andare a dormire.
Ma torneremo sicuramente alla carica quando ci saranno condizioni climatiche migliori… siete avvisati!