Dal 7 al 10 maggio 2015 sono stata a Maddaloni, in provincia di Caserta, per il XLVIII congresso dell’Unione Astrofili Italiani, organizzato dall’associazione di astrofili Unione Maddalonese Amici del Cielo (UMAC) I lavori del congresso sono iniziati nel tardo pomeriggio di giovedì 7 maggio presso l’Aula Magna del Liceo Scientifico Nino Cortese di Maddaloni con l’interessantissima chiacchierata della dott.sa Melania Del Santo su “Viaggio nell’Universo violento”, durante cui sono stati affrontati argomenti relativi all’astrofisica delle alte energie, cioè quella branca dell’astrofisica che si occupa di studiare le sorgenti che emettono raggi x e gamma. Tra queste sorgenti possiamo menzionare le nane bianche, le esplosioni di supernova, le stelle di neutroni, i buchi neri, i gamma ray burst (GRB) e i nuclei galattici attivi. Per quanto riguarda i GRB, essi possono essere di due tipi: lunghi se durano più di 2 secondi e brevi se la loro durata è minore di 2 secondi. Si ritiene che i GRB lunghi siano provocati durante l’esplosione di stelle molto massicce, chiamate ipernove, la cui massa è maggiore di 100 masse solari, mentre i GRB brevi forse nascono a seguito della coalescenza e scontro di due stelle di neutroni.
Dopo la conferenza della dott.sa Del Santo, ci siamo spostati al Planetario di Caserta, dove abbiamo potuto assistere ad una bellissima proiezione sul Sistema Solare con la voce del dott.Pietro di Lorenzo, che ci ha tenuto per più di un’ora con il fiato sospeso in viaggio tra i pianeti. La cupola del Planetario di Caserta ha un diametro di 7 m e sotto di essa possono accomodarsi 41 persone.
La giornata di venerdì 8 maggio si è aperta con il congresso pubblico sulla didattica dell’astronomia e della scienza durante cui i relatori hanno esposto metodi e tecniche per insegnare l’astronomia a scuola; uno di loro, per far capire i moti della Luna ai più piccoli, ha proposto l’idea di coinvolgerli in una variante del gioco del girotondo. Nel pomeriggio, le persone interessate hanno potuto visitare la Reggia di Caserta secondo un particolare percorso di visita basato sulle molte curiosità astronomiche presenti all’interno della stessa, a cui si possono collegare molti aspetti storici ed artistici: possiamo ricordare ad esempio la statua dell’Ercole Farnese esposta di fronte allo scalone di ingresso alla Reggia oppure un curioso orologio posto su uno dei davanzali di una delle finestre rivolte a sud, che può essere chiuso con un coperchio per proteggerlo dalle intemperie quando non usato.
Nel pomeriggio ci siamo spostati al Convitto “Giordano Bruno” di Maddaloni, ricavato da un ex convento francescano del ‘500, che attualmente ospita i ragazzi di diverse scuole, che possono fermarsi a dormire, un pò come avviene in un collegio. Al Convitto abbiamo potuto seguire gli interventi relativi alla Sessione Sistema Solare: ha aperto Simone Silvestro che ci ha parlato dei processi eolici su Marte e di come possa essere importante studiarli per capire meglio perchè certe volte il Pianeta Rosso è avvolto da imponenti tempeste di polvere che avvolgono tutta la sua superficie impedendoci di scorgerne i dettagli. Giannantonio Milani ha raccontato gli ultimi risultati della Sezione Comete UAI. Giorgio Bianciardi ci ha parlato di un suo lavoro di analisi degli affioramenti marziani ricchi di rocce sedimentarie effettuato tramite riprese dei rover Spirit e Opportunity, la cui microstruttura è molto simile a quella di alcune rocce sedimentarie terrestri. La sessione si è conclusa con la chiacchierata del prof. Massimo Della Valle sui GRB. Prima di cena avremmo dovuto spostarci di fronte alla Reggia di Caserta per uno star party aperto a congressisti e non, ma purtroppo non se ne è fatto nulla a causa della mancata e autorizzazione del Comune di Caserta. Ma forse anche ci fosse stato accordato il permesso, non avremmo concluso granchè, perchè il cielo si stava rannuvolando…
I lavori del congresso sono ripresi sabato 9 maggio, che è stato il giorno più intenso: oltre alle sessioni Didattica e Divulgazione e Inquinamento Luminoso, alcuni di noi hanno potuto visitare due musei di Maddaloni, e cioè il Museo Civico e il Museo Archeologico: si tratta di due musei piccoli, ma nolto ricchi di collezioni ed interessanti reperti risalenti al periodo pre-romano, a partire dall’età del rame (2800-1800 a.C.) e fino al III secolo d.C. Al Museo Archeologico viene posto l’accento soprattutto sull’antica città di Calatia, di cui sono state rinvenute le necropoli all’esterno delle mura.
Il sabato pomeriggio è stato dedicato all’assemblea dei soci UAI e alle premiazioni; tra i premiati, Corrado Lamberti, a cui è stato assegnato il Premio Lacchini, rivolto a persone che si sono particolarmente distinte nella divulgazione della scienza in generale e dell’astronomia in particolare. Lamberti ci ha offerto una bellissima chiacchierata piena di aneddoti e curiosità sulla rivista “L’astronomia”, cessata qualche anno fa: lo sapevate che questa rivista nacque da un’iniziativa di una signora di origine sudafricana appassionata di astronomia e con molti soldi da investire nell’editoria? Dopo la conferenza di Lamberti, abbiamo potuto godere di un lungo momento di relax musicale, durante cui abbiamo ascoltato una composizione al pianoforte del maestro Gennaro di Cicco e il coro polifonico “Resonare Fibris” che ci ha proposto un repertorio di canzoni classiche napoletane, note e meno note. Abbiamo concluso in bellezza con la lauta cena sociale presso il Convitto Giordano Bruno…aiuto, non ho mai mangiato così tanto!
Il congresso si è concluso l’indomani mattina, domenica 10 maggio, con le sessioni sull’associazionismo astrofilo e sulla variabilità e sistemi stellari. Ho apprezzato molto l’intervento dei ragazzi dell’UMAC, che ci hanno raccontato tutto il loro entusiasmo nel divulgare l’Astronomia non solo al pubblico, ma anche alle scuole, e poi ci hanno detto della spedizione che hanno organizzato a Tromso, Norvegia, nel marzo 2014 per l’osservazione delle aurore boreali, penso proprio che un giorno o l’altro andrò a fare un viaggetto da quelle parti…Abbiamo potuto anche visitare il Ponte delle Valli, l’acquedotto realizzato da Luigi Vanvitelli per alimentare la Reggia di Caserta. E a questo punto, ci rivedremo tutti a Prato per il prossimo congresso UAI…