Da venerdì 9 maggio a domenica 11 maggio sono stata a Castiglione dei Pepoli (BO) per il XLVII Congresso dell’Unione Astrofili Italiani, che si è svolto al Palapepoli, una nuova strutura polifunzionale del Comune.
Castiglione dei Pepoli è un tranquillo paese sull’Appennino tosco-emiliano, proprio al confine tra Emilia Romagna e Toscana, alla quota di 691 m s.l.m. In generale questa zona è nota per l’ottima cucina: e in effetti durante questo congresso, non sono affatto mancate le occasioni per praticare la G-Astronomia! [ Nota per chi non è del mestiere: per G-Astronomia si intende il perfetto abbinamento tra l’Astronomia e la gastronomia, anch’essa fondamentale per il pieno benessere dell’astrofilo.] Scherzi a parte, la storia di questo paese affonda le sue radici molto indietro nel tempo: qui potete leggere alcuni cenni storici su Castiglione dei Pepoli, che ho letto su un pannello esplicativo nel centro storico del paese, che ho fotografato; ho nominato le immagini come “Storia di Castiglione dei Pepoli”.
E veniamo agli interventi che si sono susseguiti durante il Congresso, che sono stati tutti molto interessanti. In particolare, quelli che ho apprezzato di più sono stati l’intervento della dott.sa Antonina Speziale, che ci ha parlato del recupero di una meridiana a camera oscura della chiesa di Sant’Agostino a Urbino. La visita alla meridiana è stata inserita in numerose iniziative organizzate dal locale gruppo di astrofili rivolte sia al pubblico generico sia alle scuole.
Un’altra chiacchierata molto interessante è stata quella del dott.Giampaolo Vettolani, che ci ha proiettato nel futuro delle osservazioni astronomiche proponendoci una carrellata di telescopi in fase di progettazione o costruzione: basti pensare allo European Extremely Large Telescope (EELT), uno strumento da 42 m di diametro che verrà costruito in un sito in Cile gestito dallo European Southern Observatory (ESO) dove già si trovano altri grandi strumenti, come il Very Large Telescope, una batteria di quattro telescopi da 8 m di diametro ciascuno che possono lavorare sia singolarmente sia in modalità interferometrica.
E infine, la piacevole chiacchierata di Walter Ferreri dell’Osservatorio Astrofisico di Torino, che ci ha parlato della sua quarantennale attività di astronomo, non risparmiandoci anche alcuni divertenti aneddoti relativi alla sua carriera professionale: questo il tema portante della lectio magistralis di Ferreri dopo che l’UAI gli ha conferito il Premio Lacchini, un premio speciale che va a persone che si sono particolarmente distinte nella divulgazione dell’Astronomia.
Durante il congresso, la sera del venerdì si è tenuto lo star party pubblico di fronte al Palapepoli: nonostante i pesanti veli, siamo comunque riusciti a osservare Marte, Saturno e la Luna.
Come già accennavo all’inizio, la G-Astronomia ha avuto la sua parte: in occasione della cena sociale ci siamo recati in un ottimo ristorante in località Camugnano, dove abbiamo potuto gustare diversi piatti tipici locali.
Il Congresso si è concluso nella mattina di domenica 11 maggio.
Qui potete vedere le foto del congresso scattate da me mentre sul sito UAI potete leggere un altro resoconto e vedere altre foto del congresso.