Stamattina mi sono alzata alle 4.00 per assistere ad un fenomeno astronomico raro ed eccezionale: il transito di Venere sul Sole. Ma ne è valsa veramente la pena, perchè non si ripeterà più fino al 2117: nonostante i progressi della medicina ci permettano di vivere a lungo, dubito che riuscirò ad osservare anche quello del 2117 (ma non sono la sola a pensarlo…).
Per poter osservare il fenomeno ho dovuto recarmi all’osservatorio di Pino Torinese, perchè da casa mia mi è impossibile vedere l’orizzonte nord-est, condizione necessaria per l’osservazione del transito, perchè il Sole era molto basso sull’orizzonte est.
Devo assolutamente ringraziare Alberto Cora e Walter Ferreri, astronomi all’osservatorio, ai quali sarò sempre riconoscente, per avermi accordato il permesso speciale di accedervi ad un orario ed in un’occasione così insoliti per un pubblico generico: l’osservatorio solitamente è aperto al pubblico per le visite guidate notturne e pomeridiane, non mattutine!
Prima di arrivare all’osservatorio, visto che ero in anticipo, ne ho approfittato per scattare alcune foto dell’alba; l’aria era fresca, e, tranne qualche velo, il cielo era sereno.
E indovinate un pò chi ho incontrato alle 5.15 di mattina appena scesa dal primo bus della giornata che va da Torino a Pino Torinese, nei pressi dell’osservatorio? Ho incontrato un mio ex collega del Planetario di Pino Torinese, Emanuele: anche lui stava andando a recuperare il telescopio per osservare il transito. Quando si dice”Il mondo è piccolo”…
Arrivata all’osservatorio, ho incontrato Alberto Cora e alcuni suoi colleghi e amici. Tra di essi un giovane astrofilo: fa piacere constatare che anche i giovani siano disposti ad alzarsi al’alba per assistere ad un raro fenomeno astronomico e si appassionino all’astronomia.
Abbiamo montato i telescopi: oltre al mio Lunt LS-35, c’erano anche due strumenti dell’osservatorio:
un rifrattore con filtro solare in vetro e uno Schmidt-Cassegrain da 20 cm di apertura con montato in parallelo un Coronado PST, quest’ultimo accoppiato ad una webcam per le riprese video.
Quando abbiamo iniziato l’osservazione, sulla terrazza sul tetto di una delle due palazzine dell’osservatorio, c’è stato un momento di apprensione per tutti quanti: accidenti, quegli alberi sono troppo alti, e adesso? Nooo, sta a vedere che non riusciremo ad osservare l’ultimo transito della nostra vita!!!! Ma tutto si è risolto per il meglio, bastava aspettare che il Sole si alzasse un pò sopra l’orizzonte, in modo da trovarsi al di sopra degli alberi. E così è iniziata una frenetica corsa contro il tempo per catturare ogni istante del transito: chi visualmente, chi attraverso riprese con la webcam.
Anche io mi sono cimentata nella fotografia, e questo è ciò che ho ottenuto:
Ho ottenuto questa immagine col metodo afocale, appoggiando la mia fotocamera all’oculare del telescopio: considerando la mia scarsa esperienza nella fotografia astronomica, e in più non avendo elaborato le immagini in alcun modo, nè con Photoshop nè con altri programmi, mi ritengo più che soddisfatta, anche perchè, ingrandendo la foto, si intravede una protuberanza a circa 90 gradi da Venere in senso antiorario. Ho usato la seguente strumentazione:
– Telescopio Lunt LS-35 + Treppiede T1 RP Optix + Oculare oom tecnosky (vedi sezione “Strumenti”);
– Fotocamera digitale compatta Fuji Fine Pix F440.
Nonostante dall’Italia si sia potuta vedere solo la parte finale del transito, personalmente ritengo ci sia andata di lusso: il meteo ha tenuto quasi fino alla fine, dopodichè il Sole e Venere sono stati coperti da un leggera foschia, che ci ha comunque consentito di vedere il terzo ed il quarto contatto. Dopo due orette circa dalla fine del transito, il cielo era tutto coperto: meno male, l’abbiamo scampato…
A conclusione del nostro tour de force osservativo, ci siamo concessi una bella colazione in compagnia in un bar di Pino Torinese, e infine ognuno è tornato alle sue attività abituali con la soddisfazione di poter raccontare agli altri “Io c’ero per il transito di Venere!!!!”